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Vigilio Inama

(Trento 1835 - Milano 1912)

Nell’ambito della sua attività accademica svolse ruoli importanti: fece parte del consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e a Milano del Consiglio Comunale, del Consiglio scolastico provinciale e del Collegio Calchi-Teggi; fu inoltre eletto membro di numerose accademie e associazioni come l’Imperiale Regia Accademia Roveretana di scienze, lettere ed arti, del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, Conservatore della Biblioteca di lettere, scienze morali e storiche di Milano e della Società italiana per la diffusione degli studi classici. Fu socio del Circolo Trentino di Milano, del Circolo scacchistico e della società sportiva Forza e Coraggio di Milano, nonché di quella di Rovereto che lo volle come socio onorario. Per il suo impegno nella attività ginnica e nella sua promozione fu anche nominato dal Ministro membro della Commissione istituita per proporre un regolamento generale per l’insegnamento obbligatorio della ginnastica. Amante delle montagne, fu socio onorario anche della Società Alpinisti Trentini e fu uno dei soci fondatori del Club Alpino Italiano di Milano. Fu anche membro della Associazione zoofila Lombarda per la protezione degli animali.
La varietà di queste associazioni evidenzia lo spirito eclettico e moderno di Inama, professore e studioso di elevatissimo prestigio non privo però di molteplici interessi ed amante dello sport che praticava personalmente nelle palestre cittadine tanto da creare scandalo presso l’aristocrazia locale. Numerose furono anche le onorificenze ricevute. Già nominato cavaliere nel 1877, nel 1879 il re Umberto I lo insignì del titolo di Cavaliere della Corona d’Italia; nel 1887 fu inoltre nominato Ufficiale e Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia; infine nel 1902 venne onorato del titolo di Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Col territorio trentino e con i suoi abitanti, soprattutto gli studiosi locali, mantenne sempre uno strettissimo legame e costantemente, durante i periodi estivi, era solito rientrare nella casa paterna di Fondo. Al Trentino dedicò anche numerosi studi di carattere storico ed epigrafico in parte inediti e in parte pubblicati nelle principali riviste locali, soprattutto in “Archivio Trentino”, nonché in alcune monografie.
Dopo la sua morte, avvenuta a Milano il 12 dicembre 1912, Vigilio Inama venne trasferito presso il cimitero monumentale di Verona, nella tomba della famiglia de Betta, dove si trovavano anche le spoglie del fratello Carlo.

Dal sito della "Società di studi trentini di scienze storiche"